.jpg)
FRANKENSTEIN
Produzione ELSINOR Centro di Produzione Teatrale
Progetto Europeo Play-On - New Storytelling with immersive technologies
regia Ivonne Capece
con Maria Laura Palmeri, Lara Di Bello e Giuditta Mingucci
drammaturgia Ivonne Capece
assistente alla regia Micol Vighi
sound designer Simone Arganini
scenografie Micol Vighi
costumi Micol Vighi
montaggio video Ivonne Capece
post produzione video Cristina Spelti
light designer Cristina Spelti
riprese video Lorenzo Salucci
tecnica Angelo Generali
foto di scena Luca Del Pia Francesco Bondi
Location video Fondazione Gualandi a favore dei sordi,
Museo di Palazzo Poggi Bologna
Spettacolo con tecnologia audio Binaural, in cuffie wireless
La storia è un cult: uno studente di scienze naturali decide di creare un essere umano. Studia, uccide animali, recupera parti anatomiche dai cadaveri. L’esperimento è un successo imprevisto: la Creatura nasce, bellissima e forte. Il suo creatore però si dispera. Ne ha paura. Perché? È questo il vero mistero del romanzo: perché Frankenstein reagisce come fa, perché non è orgoglioso del suo lavoro? Scopriamo che neppure l’autrice, Mary Godwin Shelley, è del tutto a suo agio. Anzi, per tutta la vita smentisce e ridimensiona la portata letteraria della sua opera e il suo interesse verso di essa. Dovrebbe essere felice del capolavoro che ha creato e invece fa di tutto per sminuirne la maternità. La risposta? La Creatura è il Libro. Lo spettacolo è un originale rovesciamento del modo con cui guardiamo all’opera di Mary Shelley e alla sua inquietante creazione. Questo allestimento racconta un’epoca in cui essere donne e artiste poteva essere un serio problema, in cui ci si poteva sentire “mostruose” se si partorivano libri invece di figli o se si conviveva con un uomo invece di sposarlo. Si racconta di un’epoca in cui una Creatrice teme la genialità della sua Creatura ed è costretta a giustificare la grandezza delle sue ambizioni.Tra cuffie wireless, ambientazioni virtuali e audio in binaurale, lo spettacolo è un viaggio onirico nel romanzo e, al contempo, nell’emotività della sua autrice.
.jpg)
.jpg)


.jpg)
DICONO DI N0I
-PAC Pane Acqua e Cultura - La poetica di (S)Blocco5: Frankenstein, il pensiero politico, il femminile di Valentina Sorte
"Con Frankenstein (S)BLOCCO5 approfondisce la propria ricerca sui linguaggi performativi e/o visivi e la propria sperimentazione sulle tecnologie immersive, proponendo un lavoro di grande qualità, in cui la linea drammaturgica conserva un ruolo altrettanto importante. Bravi. "
-Milano teatri-
"Affascinanti e di grande impatto visivo le proiezioni video, tanto quelle riflesse sul grande fondale, quanto la straordinaria trovata di trasformare il libro, che viene più volte preso tra le mani della protagonista, in uno schermo su cui si riflettono immagini che gli vengono proiettate con estrema precisione e tecnica impeccabile"
-Teatro e Teatro-
"L’idea della regista Yvonne Capece parte dalla trama di “Frankenstein” di Mary Shelley per arrivare a un racconto biografico dell’autrice del romanzo con un’analisi storica dell’epoca da questa vissuta. Il primo tema s’interseca con gli altri due in un tutt’uno affidato all’interpretazione della sola attrice in scena, la brava Maria Laura Palmieri, che narra alternativamente i punti più salienti del romanzo a quelli della vita personale della Shelley."






