Siamo figli di un dio borghese. La ricerca della felicità è per noi di solito una fuga da una routine opprimente, figlia a sua volta di una vita all’apparenza troppo perfetta. La famosa t-shirt di Edoardo Gallorini non potrebbe rappresentarci meglio. Le nostre sperimentazioni non nascono da un vero desiderio, o meglio, lo fanno solo relativamente. Siamo incuriositi dall’adrenalina del tradimento sessuale, o delle nuove idee, ossessionati dalla voglia di scoprire corpi e mondi nuovi. Ma solo perché in fondo ci annoiamo, siamo stanchi e abbiamo bisogno di distrazioni. Un viaggio alle origini della nostra emotività borghese (col suo erotismo della noia) - e del teatro contemporaneo - insieme a 3 giovanotti sagaci di fine '800: Strindberg, Ibsen e Checov. Già allora così attenti alle dinamiche sociali e individuali da prevedere tutto: questioni di genere, psicanalisi dei desideri, distruzione delle ideologie, e persino il sangue delle Guerre Mondiali, il clima borghese da lotta al coltello, nel declino di tutto, per l'ossessiva sopravvivenza dei valori, delle narrazioni e delle istituzioni.  3 autori che a più di un secolo di distanza da noi, già spalancano le braccia alla fine dell'ego borghese. E descrivono un crollo, prima di tutto economico e strutturale: crollano le case, ma soprattutto crollano i loro eroi sconfitti, tra lotta al conformismo e fughe erotiche nei meandri della psicologia.

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Il corso di teatro Open 2024 di Sblocco5 apre le porte ai grandi capolavori che hanno indicato la strada al teatro contemporaneo: da Stanislavskij a Checov, da Strindberg a Ibsen, da Madame Bovary a Schopenauer, Nietzsche e Freud, per immergerci nell'affascinante pantano emotivo del cuore borghese, a cui tutti apparteniamo, e imparare a recitare partendo da dove tutto è cominciato.

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Docenti: Massimo di Michele, Ivonne Capece